Ritratti tibetani in mostra

1Una carrellata di ritratti, un grumo di emozioni forti. Sono gli scatti fotografici di Raffaella Scalzi   realizzati in Ladakh nel corso del viaggio che ha portato l’autrice, scenografa di professione, al Tibetan Children’s Village di Choglamsar per conoscere  Tashi Lhamo, la piccola profuga tibetana che aveva iniziato a sostenere a distanza qualche anno prima tramite Italian Amala Onlus.

Raffaella Scalzi ha voluto iscrivere il suo progetto ad un concorso sul sito Emusebooks.com: dopo una severa selezione il lavoro è stato nominato tra i tre migliori e pubblicato (http://www.emusebooks.com/ritratti-di-famiglia-di-raffaella-scalzi.html). Da oggi le foto arricchiscono anche la nostra Gallery.

Raffaella Scalzi, nel presentare il suo lavoro, racconta: “Spinta dalla curiosità  sulla questione “tibetana” ho cominciato a viaggiare in Ladakh e a scontrarmi con la realtà delle famiglie tibetane in esilio in India del Nord da cinquantacinque anni. La vita va avanti in questa terra arida e inospitale a oltre 3000 metri d’altitudine. Ho deciso di scattare una serie di ritratti posati, semplici come se ne trovano in tutte le case. Le cornici, tutte rigorosamente bianche, servono ad esaltare il colore dei volti e delle espressioni dei membri delle famiglie. Ogni singolo scatto è stato strappato e ricomposto con del nastro cicatrizzante a simboleggiare la ferita ancora aperta e difficilissima da rimarginare che affligge questa popolazione.”

 

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